L'arte e la vita

Di Ugo Morelli.
Archivio Sezione Hic et Nunc

Quando si dice l’arte, e la sua capacità di aiutarci a capire noi stesi e il mondo. Una visita alla mostra New Pollution dell’artista trentina e internazionale Laurina Paperina in corso allo Studio d’Arte Raffaelli di Trento, può bastare a immergersi nel nostro presente. Per una via che non lascia scampo. Il linguaggio dell’arte ha questo di peculiare: che passa veloce attraverso i ragionamenti e le analisi, giungendo dritto al cuore. Cogliendo le nostre emozioni più profonde e inducendoci a riflettere su chi siamo e come siamo messi nella nostra contemporaneità. Laurina Paperina aggiunge alla capacità evocativa del linguaggio artistico una freschezza espressiva che, mentre ha il timbro dell’immediatezza infantile, sa tagliare come una lama affilata la nostra esperienza. Scorrono così le nostre azioni e i nostri gesti quotidiani come origine dei nostri mali e dei nostri problemi. Di questa artista locale globale di cui il Trentino dovrebbe essere fiero, si è detto che è “cattiva” con il mondo e le esperienze che tratta. Non pare proprio che le cose stiano così. Semmai, valorizzando la forza espressiva di un tempo di crisi, incerto e apparentemente senza via di uscita, la poetica di Laurina Paperina sa parlare al presente con il linguaggio di una generazione che è diventata adulta sull’orlo della crisi della vivibilità del mondo. Questo è forse uno dei temi più rilevanti della mostra trentina, che fin dal titolo sembra voler ricordare a questa nostra realtà i limiti del modello di sviluppo in cui siamo immersi. Questo “progresso scorsoio”, come lo ha chiamato il grande poeta Andrea Zanzotto, che rischia di ingoiare gli stessi valori e le stesse risorse distintive che hanno fatto di questa terra un paesaggio attraente e di qualità. Come è noto il tema del limite non gode di buona fama e l’ideologia dello sviluppo uguale ad una crescita illimitata è forse uno dei principali ostacoli all’affermazione di una cultura e della prassi orientate a prendersi cura del mondo. I tratti di Laurina Paperina sono spietati in proposito. L’artista sa porsi in un punto di osservazione, dove conduce immediatamente anche chi osserva le sue opere, da dove l’ironia e la sovversione delle certezze e dei simboli del nostro tempo sono un filo conduttore costante. Ci ritroviamo così a essere di volta in volta uno dei suoi protagonisti e a domandarci dove stiamo andando per questa via per la quale sembriamo tenacemente perseverare. È di particolare importanza che tutto ciò accada a Trento e uno sguardo così innovativo sorga da questa realtà. Si può così riconoscere come il dialogo tra la storia e la sua evoluzione; come la tensione fra l’esistente e i suoi limiti, sia un dialogo non solo possibile ma necessario. L’arte ci rende un servizio che nessun’altra via potrebbe renderci: ci fa interrogare sul presente in modo leggero e profondo allo stesso tempo e, uscendo dalla mostra vogliamo credere, come recita la scritta di un’opera dell’artista, che giunti al limite di un certo modo di vivere il nostro mondo, ci disponiamo finalmente a crearne uno più vivibile e bello.

www.laurinapaperina.com