Paesaggio lingua madre, a cura di G. Cepollaro e U. Morelli è nelle librerie e nei bookshop della rete

Hic et Nunc

Il paesaggio è il patrimonio principale di una comunità, rappresenta il suo spazio di vita e la condizione della vivibilità per le generazioni future: promuoverne la consapevolezza e la cultura costituisce quindi uno dei compiti principali di una società. Educare al paesaggio, infatti, significa educare alla responsabilità dei luoghi che si abitano, alla gestione delle risorse di cui si dispone, ma soprattutto a comportamenti e stili di vita appropriati e sostenibili. Tuttavia, benché la stessa Costituzione ne sancisca la tutela, nella scuola italiana non si parla quasi mai di paesaggio: eppure è proprio negli anni della formazione che devono gettarsi le basi per la costruzione di una coscienza individuale e collettiva del territorio.

I saggi presentati in questo volume, frutto di una ricerca svolta in partnership con alcune scuole primarie, propongono un approccio all’insegnamento della storia, dell’educazione alla cittadinanza, della geografia e delle scienze naturali centrato sul paesaggio e sugli ambienti di vita. Ne emerge un quadro composito, che vede nell’educazione al paesaggio l’opportunità di affrontare una serie di urgenze educative attorno alla relazione tra natura e cultura, tra lettura della storia e progettazione del futuro, tra responsabilità e partecipazione, tra identità e alterità.

Contributi di Federica Berti, Chiara Brambilla, Gianluca Cepollaro, Ugo Morelli, Luca Mori, Carla Weber.

Indice
Introduzione
Il paesaggio è come la lingua madre. Mente, paesaggio e terza educazione (Ugo Morelli)
Paesaggi originari. Rappresentazione degli spazi di vita nell’infanzia (Chiara Brambilla e Luca Mori)
I bambini disegnano gli spazi di vita che prediligono: geografie e psicografie danno forma ai loro paesaggi (Carla Weber e Federica Berti)
La cura del paesaggio: conflitto, partecipazione e scelte democratiche (Luca Mori)
Educare all’intercultura attraverso il paesaggio: valenza generativa di uno spazio liminare tra identità e alterità (Chiara Brambilla)
Inattese convergenze. Il paesaggio come occasione educativa (Gianluca Cepollaro).

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