La solitudine della politica

Di Ugo Morelli


Hic et Nunc


Come può fare l’autonomia a essere oggi un’opportunità? Solo con un cambio di sguardo che è già in atto possiamo affrontare la trasformazione necessaria. A partire dall’impegno di Federico Zappini e Michele Nardelli che hanno presentato l’iniziativa anche sul Corriere del Trentino, oltre a compiere un itinerario in diverse località italiane ed europee, sul tema si è svolto un incontro di riflessione alle Gallerie di Piedicastello. L’autonomia ha la potenzialità di dar voce ai luoghi e alle comunità solo se cerca e trova le condizioni per connettersi alla nuova cornice globale in cui dominano le tecnologie della comunicazione e dell’informazione, la cosiddetta infosfera; il neoliberismo pervasivo e una crescente disuguaglianza nell’appropriazione e distribuzione delle risorse. La condizione, insomma, è volgersi finalmente a guardare i luoghi dal mondo e superare il vincolo di continuare a guardare il mondo dai luoghi. Questo cambiamento di prospettiva non è facile, soprattutto perché tendiamo a far vincere la consuetudine e la forza dell’abitudine che ci rassicurano; il cambiamento, inoltre, ci fa paura. Eppure la combinazione efficace tra il potere della prossimità, dove la nostra intersoggettività si crea e sviluppa, e un orientamento e una cultura planetari, emergono come l’unica prospettiva possibile per avere un avvenire di vivibilità e civiltà. Il cambio di sguardo è già in atto ma le sue evoluzioni sono del tutto incerte, dal momento che forti spinte xenofobe e pericolosamente orientate alla chiusura attraversano, ad esempio, l’Europa. Per affermare un’evoluzione verso una civiltà della giustizia, dell’accoglienza e tendente all’uguaglianza delle opportunità esistono alcune condizioni che possono sostenere un nuovo paradigma, che non sia quello individualista e neo-liberale centrato sulla solitudine e l’esclusione. La disuguaglianza sociale ed economica ad ogni livello è un problema per affrontare il quale si possono costruire alleanze per nuove prossimità. Tra le altre, il superamento della disuguaglianza di genere e la cura e l’affermazione dell’espressione e della pratica di codici affettivi femminili e maschili è un obiettivo da perseguire come una priorità. La crisi ecologica è un altro fattore che rappresenta oggi una priorità da affrontare ad ogni livello, da quello dei comportamenti individuali alle scelte collettive. Le autonomie locali possono diventare un laboratorio generativo di soluzioni necessarie. Le migrazioni e l’interculturalità, oltre i vincoli posti dalla crisi degli stati nazione e diversamente dagli orientamenti xenofobi che si affermano da più parti, sono un’altra frontiera che può alimentare non solo una progettualità possibile, ma connettere autonomie locali e mondo globale. Aumentare la nostra conoscenza e le nostre menti è la base per uscire dalla solitudine. Le condizioni esistenti attendono di essere interpretate e tradotte in scelte sempre più necessarie.