Credito cooperativo: è il momento di esserci

Di Ugo Morelli


Hic et Nunc


immagineLeggendo l’intervista al Direttore di Iccrea sul Corriere del Trentino si possono cogliere orientamenti e modi di pensare e di agire di uno dei due gruppi bancari del credito cooperativo nazionale, nati dopo la nuova legge e come evoluzione della crisi complessiva del settore. Un ragionamento pacato, fuori dalle convulsioni che il cambiamento pure inevitabilmente comporta, può contribuire a riflettere sulle scelte dell’altro gruppo, Cassa Centrale Banca, le cui origini e la cui ispirazione vengono dalla storia trentina della cooperazione di credito. È proprio in un momento come questo che può valere richiamare alcune questioni che potrebbero fare la distinzione e l’avvenire del gruppo. In quel settore è la prima volta che il Trentino si guarda dal di fuori. Non sarà mai più la stessa cosa di prima. Il gruppo dirigente è impegnato a formulare una strategia in corso d’opera. Allora bisognerebbe tendere ad affermare uno stile valorizzando la storia. L’innovazione necessaria può essere condotta o con l’atmosfera di un modo esibito e rampante che emerge dall’intervista del direttore di Iccrea, o con la sobrietà e la pacatezza strategica che lo stile di un sistema che viene dalla storia di intere comunità ci consegna. Il rispetto e il valore guadagnati nel tempo non sono una garanzia per il presente, ma possono essere il codice per affrontarlo. Navigare in mare aperto può essere fatto in molti modi. Uno di questi è, mentre si modernizza fortemente e necessariamente, valorizzare la dimensione comunitaria e di reciprocità con i territori: forse il vantaggio competitivo distintivo e per certi aspetti inimitabile del credito cooperativo. L’integrazione delle diversità di culture e valori, di vocazioni economiche e di asset produttivi dei singoli territori, potrà essere il fattore vincente. Con la testa nel mondo e i piedi nelle comunità. Accanto a questo aspetto ce n’è un altro che merita la dovuta attenzione. La vicinanza e la reciprocità contrattuale con la domanda degli utenti richiede oggi competenze professionali evolute sia nella funzione direttiva, che per quanto riguarda i quadri e collaboratori delle imprese di credito cooperativo. Gli investimenti in professionalità sono cruciali non solo per aggiornare le competenze, ma anche per sviluppare capacità del tutto nuove rivolte alla gestione dei rapporti di consulenza commerciale con utenti diversi e con forti esigenze di personalizzazione. La combinazione tra servizi mediati da tecnologie evolute e consulenza personalizzata richiede, infatti, orientamenti e capacità professionali inedite. La storia della cooperazione trentina ha, perciò, un’opportunità di aprirsi e farsi valere, tra strategie mirate, professionalità adeguate e patti di reciprocità con gli utenti, le comunità e i territori: tutti fattori che possono divenire una nuova frontiera.