Verità e kitsch

Di Ugo Morelli


Hic et Nunc

Era il 1985 quando Thomas Bernhard scriveva, in Antichi naestri, uno dei suoi capolavori: “Non è poi così strano che di questi tempi, dato che la parola bosco e l’espressione moria dei boschi sono diventate così di moda e che il concetto di bosco in generale è il più usato e abusato che ci sia, non è poi così strano che il Bosco d’alto fusto di Stifter si venda di questi tempi come non mai. La nostalgia degli uomini, oggi come non mai prima d’ora, converge sulla natura, e poiché tutti quanti credono che Stifter abbia descritto la natura, tutti corrono a leggere Stifter. Ma Stifter non ha descritto affatto la natura, l’ha soltanto annegata nel kitsch”. Abbiamo molto da riflettere, a partire da queste righe di Bernhard. Stifter a parte, la questione posta cerca di porre le basi per una distinzione tra un racconto effettivo e autentico di una realtà, e l’abuso che se ne può fare quando si insiste sui fattori, sui fenomeni e sugli eventi. Il rischio più elevato è quello di annegare nel kitsch. Ci rendiamo conto che è una riflessione scomoda, difficile da fare e da proporre, e forse anche da ascoltare. In gioco possono esserci persino le cosiddette buone intenzioni. È necessario partire da un fatto evidente e ampiamente dimostrato: la comunicazione, quando riguarda le questioni simboliche e i significati ha effetti potenti e delicati allo stesso tempo. Potenti, in quanto influenza punti di vista, atteggiamenti e comportamenti. Oggi più che mai, nell’era digitale, per l’incidenza dei social e del rapporto tra tempo e assimilazione dei messaggi. Delicati, perché la stessa caratteristica dei social comporta, però, la rapidità di durata e la futilità dei messaggi, la loro labilità e fragilità. Ne deriva che molto facilmente un contenuto, soprattutto se insistito e spinto verso l’effetto moda, rischia di scadere nel kitsch, dopodiché diventa non solo inutilizzabile, ma controproducente se utilizzato. I contenuti simbolici, insomma, dovrebbero essere maneggiati con cura, sia quando sono proposti in modo corrente, sia quando si vuole valorizzare un evento eccezionale, come la tempesta Vaia. Se si intende comunicare la capacità delle comunità locali di affrontare i problemi con le proprie risorse e fare di un evento critico l’opportunità per condividere stili di vita e forme di socialità efficaci, è opportuno non insistere oltre un certo livello, per non scadere nell’esibizione eccessiva e, rischiare così di scadere nel kitsch. Se siamo nell’era della comunicazione è importante rendersi conto di quanto e come siano cambiate le condizioni di efficacia del comunicare oggi. Un buon criterio rimane, pur nel cambiamento, la distinzione tra verità ed eccesso.