Innovare l'educazione

Di Ugo Morelli


Hic et Nunc

La perdita del senso della storia è uno dei principali effetti collaterali della crisi di futuro. In un tempo tardo agostano in cui si ricomincia a pensare alla scuola, non sarebbe male riflettere sull’importanza di andare oltre la semplice aneddotica e la costante celebrazione delle cosiddette tradizioni, per prendere sul serio una ridefinizione dei modi in cui i bambini e gli adolescenti conoscono oggi il loro posto e il posto della specie umana nel mondo in cui viviamo. Abbiamo bisogno, in questo nostro tempo, di conoscere il mondo e il luogo, il particolare e il globale, la responsabilità personale e quella collettiva. In un contesto di autonomia speciale si può fare molto in questa direzione e tendere a generare, con l’educazione, un alfabeto inedito per vivere nella contemporaneità. Si pensi ai temi del paesaggio, dell’ambiente e della vivibilità; a quelli del dialogo interculturale; a quelli dei codici affettivi o della giustizia sociale. Come ha sostenuto Baruch Spinoza nell’Etica, “l’idea, in quanto è idea, implica affermazione o negazione” (p. 217, 2006, Neri Pozza). Se questi temi sono stati trattati, richiedono oggi una conoscenza che serva a prendere posizione, e non solo una disposizione a evidenziare le questioni. Stiamo, insomma, sostenendo che la scuola debba fare sul serio su temi i cui contenuti determineranno il presente e il futuro di intere generazioni. L’educazione dovrebbe essere orientata soprattutto a formare a cercare e a dubitare degli equilibri esistenti, che hanno prodotto conseguenze gravi sulla vivibilità sociale, culturale e ambientale. In Antichi Maestri, Thomas Bernhard scrive: “La mente deve essere una mente che cerca, una mente che cerca gli errori, gli errori dell’umanità, una mente che cerca il fallimento. Una mente diventa effettivamente una mente umana soltanto quando cerca gli errori dell’umanità. La mente umana non è veramente umana se non si mette alla ricerca degli errori dell’umanità, (…). Una buona mente è una mente che cerca gli errori dell’umanità e una mente straordinaria è una mente che trova questi errori dell’umanità, e una mente geniale richiama l’attenzione sugli errori che ha trovato, e con tutti i mezzi di cui dispone segnala questi errori” (p. 31). Ci vuole un investimento di particolare impegno per procedere in una direzione necessaria ma difficile allo stesso tempo. Se però non si avvia un processo educativo diffuso che cambi gli orientamenti e i comportamenti delle nuove generazioni, consentendo loro di avere un senso della storia come base delle scelte attuali, è difficile immaginare l’avvento di una cultura della sostenibilità e dell’appropriatezza degli stili di vita, dei comportamenti e delle scelte individuali e collettive, richiesti con urgenza dal tempo in cui viviamo.