Innovazione e indigenza cognitiva
Di Ugo Morelli Hic et Nunc ![]() Queste soluzioni hanno buon gioco ad accattivarsi la maggior parte delle persone: proponi loro vie per quella che pare la conoscenza, vie che costano poco e sono comode; non richiedono impegno e sono facili da capire e da ricordare, e avrai audience e successo. Il fatto è che quelle vie sono o false o approssimative. C’è stato un tempo in cui sembrava che finalmente si fosse passati dalla formazione apparente al riconoscimento del valore cruciale dell’apprendimento. È durato poco. Ora, spesso, non ci si ricorda neppure più cosa potesse voler dire fondare il lavoro e le organizzazioni su competenze evolute costruite nel tempo, e creare un mondo capace di creare se stesso con i propri vincoli e possibilità. Pare che la nostra angoscia dell’incertezza del presente possa essere affrontata solo consegnandosi a qualche istanza quasi magica: il fast training o il lavoro provvisorio e quasi schiavizzato. Quelle formule hanno la caratteristica subdola, peraltro, di non presentarsi neppure come tali. Non riusciamo quasi mai a renderci conto che non basta che molti siano d’accordo su una cosa perché quella cosa sia vera, seppur provvisoriamente; che per identificare una causa è necessario escludere i fattori che cause non sono. Ci serve una capacità di dubitare che apra lo spazio all’innovazione necessaria che passa per la conoscenza.
|