Incertezza e organizzazione. Scienze cognitive e crisi della retorica manageriale, di Ugo Morelli
Migliore libro dell'anno per gli studi organizzativi e manageriali

Archivio Sezione Hic et Nunc


La sera del 26 novembre a Bologna, nella sede del Cinema Lumiere, il libro di Ugo Morelli, INCERTEZZA E ORGANIZZAZIONE. SCIENZE COGNITIVE E CRISI DELLA RETORICA MANAGERIALE, edito da Raffaello Cortina Editore, Milano 2009, riceverà il premio come miglior libro dell'anno per gli studi organizzativi e manageriali, conferito dall'AIF, Associazione Italiana Formatori, con il patrocinio della Presidenza della Repubblica.

Ugo Morelli, Incertezza e Organizzazione. Scienze cognitive e crisi della retorica manageriale, Raffaello Cortina Editore, Milano 2009

La capacità di indirizzare le idee verso usi imprevisti è una delle caratteristiche specifiche di noi esseri umani. L’incertezza della prossima mossa è ciò che consente al gioco di essere tale ma anche alle relazioni di avere un senso e un significato. Nonostante sia preceduta da un “in” privativo la parola incertezza è condizione della nostra esistenza, delle forme di vita organizzativa che ci diamo e della nostra possibilità di creare il nuovo e l’inedito. È perché esiste l’incertezza che creiamo le organizzazioni, eppure sin dalla loro origine gli studi organizzativi e le discipline manageriali hanno assecondato principalmente l’angoscia di certezza delle organizzazioni e la loro tendenza a costruire forme sistematiche di gestione e controllo dei comportamenti. A considerare l’impresa dal punto di vista dell’angoscia della certezza è stato Luigi Pagliarani, a partire da un approccio clinico allo studio delle organizzazioni avviato negli anni ’40 del ventesimo secolo presso il Tavistok Institute on Human Relation di Londra in particolare da Elliot Jaques e colleghi. In Italia, negli anni recenti, è stato Gian Piero Quaglino a sviluppare l’approccio clinico con un dialogo serrato con studiosi come Larry Hirschorn. Mentre Francesco Novara ha approfondito il senso, il significato e le problematiche psichiche connesse ad un esercizio del management centrato sulla certezza. Questo libro di Ugo Morelli si situa su quella scia e si basa su alcune ricerche empiriche condotte all’interno delle organizzazioni con lo scopo di comprendere il rapporto con l’incertezza che le pratiche manageriali di volta in volta stabiliscono. L’ipotesi del libro è che una diffusa retorica manageriale rappresenti un vincolo a sviluppare una prassi relazionale nella vita organizzativa come continua ricerca delle condizioni per elaborare l’incertezza. Che la certezza sia un’aspettativa è comprensibile e legittimo, ma che si pensi di trasformare una tensione in una risoluzione definitiva e permanente genera problemi che oggi sono sotto gli occhi di tutti. Le organizzazioni in azione, ad ogni evidenza empirica, non si presentano come sistemi completi, né appaiono orientate spontaneamente all’equilibrio, ma in quanto sistemi viventi, sono adattative e basate sull’apprendimento continuo.
I capitoli del libro affrontano alcune delle più importanti esperienze recenti della vita organizzativa in cui l’angoscia di certezza ha prodotto fallimenti, dalla “qualità totale” alle forme prescrittive nell’esercizio della leadership, alla negazione del conflitto come fonte di apprendimento e innovazione. Per ognuna delle questioni affrontate il testo cerca di indicare vie costruttive, più realistiche e attente alla natura e dinamica delle relazioni tra le persone. Le organizzazioni considerate vanno da quelle industriali, a quelle che operano nella cura o nelle attività culturali e simboliche.
Sia nelle relazioni quotidiane della vita organizzativa che nei rapporti tra organizzazioni, ambienti e mercati, appare perciò utile approfondire, come questo nuovo libro di Ugo Morelli propone, i vincoli e le possibilità di elaborare e gestire l’incertezza come via distintiva per lo sviluppo di una prospettiva umanistica all’azione manageriale.